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  • Cartello che indica l'ingresso nel Parco Naturale di Porto Selvaggio - Ingresso Villa Tafuri - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • Vista di Torre dell'Alto - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • Porto Selvaggio vista dall'alto - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • Bagnanti a Porto Selvaggio - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • Vista della scogliera di Porto selvaggio con la Torre dell'Alto sullo sfondo - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • Vista della scogliera di Porto selvaggio con la Torre dell'Alto sullo sfondo. - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • Vista della scogliera di Porto selvaggio - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • La discesa che conduce alla scogliera di Porto Selvaggio - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • Bagnanti a Porto Selvaggio - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • Torre dell'Alto - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • Vista di Torre dell'Alto - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • Vista della scogliera di Porto selvaggio con la Torre dell'Alto sullo sfondo - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • Bagnanti sulla scogliera di Porto selvaggio con la Torre dell'Alto sullo sfondo - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • Vista della scogliera di Porto selvaggio con la Torre dell'Alto sullo sfondo. La scogliera ha una particolare conformazione dovuta all'erosione del mare - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • Vista della scogliera di Porto selvaggio con la Torre dell'Alto sullo sfondo - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • Vista della scogliera di Porto selvaggio con la Torre dell'Alto sullo sfondo - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • Vista di Torre dell'Alto - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • Vista di Torre dell'Alto - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • Porto Selvaggio vista dall'alto. Sulla sinistra il fotografo Alessandro Caniglia che ha partecipato al reportage - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • Particolare di un muro di Villa Tafuri - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • Scogliera di Porto Selvaggio - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • La discesa che conduce alla scogliera di Porto Selvaggio - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • Antica scalinata che da Torre dell'Alto conduce alla scogliera di Porto Selvaggio - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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