• Facebook
  • Twitter
x

PhotoScouting Cinema Fashion Pubblicità

  • Locations
  • About
  • Contact
Show Navigation
Cart Lightbox Client Area

Search Results

Refine Search
Match all words
Match any word
Prints
Personal Use
Royalty-Free
Rights-Managed
(leave unchecked to
search all images)
Next
{ 326 images found }
twitterlinkedinfacebook

Loading ()...

  • Nepalganj, 24 February 2005.  Royal Nepal Army escorting a lorry load of Liquefied Petroleum Gas durind a nationwide transport blockade called by the Maoist. During those stoppages, vehicles are escorted by the RNA. In some occasions the Military have confiscated the vehicles from drivers who refused to drive in or out the cities. The Maoist have destroyed buses and an ambulance driven during the blockade, they have also shot dead an Indian driver while under military escort.
    1804240205.jpg
  • Kabul, 17 July 2005..Danish ISAF troop, on board of a military  vehicle, patrolling the street of the Afghan's capital.
    1707050414.jpg
  • Kabul, 17 July 2005...Danish soldier on board of a military  vehicle, patrolling the street of the Afghan's capital.
    1707050415.jpg
  • A military post at the entrance/end of the Khyper Pass, about 10 miles form Peshawar.."Foreigners Are Not Allowed Beyond This Point (towards Afghanistan) Unless Specially Permitted By The Political Agent Khyber Agency. By order political agent"
    0609058809.jpg
  • Somewhere in Afghanistan, 15 July 2005..On the road from Turkham to Kabul, drivers are stopped at a military checkpoint.
    1507050106.jpg
  • A military post at the entrance/end of the Khyper Pass, about 10 miles form Peshawar.."Foreigners Are Not Allowed Beyond This Point (towards Afghanistan) Unless Specially Permitted By The Political Agent Khyber Agency. By order political agent"
    0609058809.jpg
  • Kabul, 26 July 2005...Afghan soldier taking a picture of his friend next to the military car, wearing a white salwar chemise. ..The one-leg man is taking a break.
    2607051516.jpg
  • Kabul, 17 July 2005..Danish ISAF troop, on board of a military  vehicle, patrolling the street of the Afghan's capital.
    1707050413.jpg
  • Kabul, 20 July 2005..ISAF Danish  troops, on board of a military  vehicle, patrolling the street of the Afghan's capital.
    2007050720.jpg
  • Kabul, 19 July 2005..German troop, on board of a military  vehicle, patrolling the street of the Afghan's capital.
    1907050616.jpg
  • Kabul, 19 July 2005..German troop, on board of a military  vehicle, patrolling the street of the Afghan's capital.
    1907050615.jpg
  • Kabul, 19 July 2005..German troop, on board of a military  vehicle, patrolling the street of the Afghan's capital.
    1907050614.jpg
  • Kabul, 17 July 2005..Danish ISAF troop, on board of a military  vehicle, patrolling the street of the Afghan's capital.
    1707050421.jpg
  • Kabul, 17 July 2005..Danish ISAF troop, on board of a military  vehicle, patrolling the street of the Afghan's capital.
    1707050416.jpg
  • Kathmandu, 20 February 2005.  Royal Nepal Army in Tundikhel park. In here the Army gets exercises for military parades.
    1535200205.jpg
  • Kathmandu Valley, 12 February, 2005. Military check point on the outskirt of Kathmandu.  All the men get off the bus and walk through the checkpoint, women and foreigners are allowed to stay in the bus. A soldier checks the luggages on board.
    0627120205.jpg
  • 27 February 2005. On the road to Surket. Checkpoint set up by the Royal Nepal Army to counter potential Maoist activity. Everyone gets off the bus and walks through the checkpoint. The soldiers also search the passenger's luggages for weapons.
    1925270205.jpg
  • Kathmandu, 12 February 2005... Kathmandu Valley, 12 February, 2005. Military check point on the outskirt of Kathmandu. All the men get off the bus and walk through the checkpoint, women and foreigners are allowed to stay in the bus. A soldier checks the luggages on board.
    0626.120205.tif
  • 31 August 2005..At the Governor's house there is a special meeting with Diplomats and the Japanese Amb. Norihiro Okuda. US Marines and other Military Forces takes care of security.
    7709310805.jpg
  • Surkhet, 28 February 2005...Civilians walk across a Royal Nepal Army area in the city of Birendranagar.
    2008280205.jpg
  • CONTACT KASH
    7821310805.jpg
  • Kathmandu, 17 February 2005. The Royal Nepal Army is getting ready for the nation's Democracy Day celebration.
    0827170205.jpg
  • Kathmandu, 17 February 2005.  RNA's vehicles on the streets of the capital
    0826170205.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_082.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_067.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_015.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_013.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_012.jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (22).jpg
  • Nepalganj, 01 March 2005... Policemen paying tribute to their colleague killed by Maoists the previous day. "Our King Gyanendra is not the Rome's Emperor Nerone. He can't just sit in Kathmandu and watch Nepal burning... The Maoist principles are good, but the ways they threat people are wrong. They should act legally as a political party. We want peace, not war.." an police officer says.
    2113010305B.jpg
  • EDITING 140 IMAGES - CONTACT KASH
    7707310805.jpg
  • AFGHANISTAN NATIONAL ARMY TRAINING TEAM .."THIS IS TO CERTIFY THAT MOHD AWAZ  HAS SUCCESSFULLY PASSED THE JNCO COURSE 01/04 ..27 FEB - 07 APR 2004"
    7808310805.jpg
  • Afghanistan, 21 July 2005..German troops patrolling the streets of Kabul.
    2107050723.jpg
  • KASH_VERONIKA_2016April-013.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_123.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_117.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_115.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_113.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_112.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_108.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_105.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_098.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_087.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_085.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_075.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_068.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_066.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_049.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_044.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_019.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_017.jpg
  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_001.jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (8).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (50).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (49).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (48).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (47).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (45).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (41).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (4).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (39).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (38).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (36).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (32).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (31).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (30).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (29).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (27).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (25).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (20).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (19).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (17).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (15).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (13).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (12).jpg
  • "Il destino d'Italia è sul mare" si legge al suo ingresso... Una lunga storia, quella di un'imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata "Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio". Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell'Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all'accoglienza e all'istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di "Collegio Niccolò Tommaseo", dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino... Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell'Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l'utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà... il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto,  trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l'assegnazione di nuovi appartamenti.  Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d'uso.... Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l'impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco.... oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
    IS_collegiotommaseo_504211 (1).jpg
  • Daha, 08 March 2005.  ..Old man beaten up by soldiers of the Royal Nepal Army. "Yesterday - March 7, 2005 - at around 10am a patrol from the RNA (Royal Nepal Army) was in this area. Nobody recognised them at first because they got in disguised as women, but then they revealed their hidden weapons and shot dead that Maoist. Soon after other RNA in uniform arrived here and destroyed a Maoist's house. They have also captured an old man, he was beaten and then released. The RNA told us that they killed the Maoist because he did have a socket bomb with him, but we didn't see it and there was not any explosion. We are afraid from both the Royal Nepal Army and the Maoist" local witness says
    2919080305.jpg
  • Surket, 01 March 2005... Policemen paying tribute to their colleague killed by Maoists the previous day. "Our King Gyanendra is not the Rome's Emperor Nerone. He can't just sit in Kathmandu and watch Nepal burning... The Maoist principles are good, but the ways they threat people are wrong. They should act legally as a political party. We want peace, not war.." a police officer says
    2111010305B.jpg
  • Manma, 09 March 2005...RNA soldiers during their early morning exercises. ..
    3110090305.jpg
  • Canadian soldiers take a short time off at the Kandahar Governor House. Today the Gov. H. Asadullah K. will host a meeting with  the Ambassador of Japan N. Okuda and several other Diplomats.
    7820310805.jpg
  • CONTACT KASH
    7920310805.jpg
  • EDITING - CONTACT KASH - 140 IMAGES
    8032010905.jpg
  • CONTACT KASH
    7921310805.jpg
  • CONTACT KASH
    7831310805.jpg
  • CONTACT KASH
    7829310805.jpg
  • An American soldiers sits at the main entrance of the Kandahar's Governor place. Security operation are undergoing for a later planned diplomatic meeting
    7824310805.jpg
  • Member of the US Marine Corps at the Kandahar's Governor residence
    7706310805.jpg
  • CONTACT KASH
    7923310805.jpg
  • A US Department of Defence's contractor, with his anti-explosive shepperd dog, takes a picture of a journalist at the Kandahar Governour's house.
    7922310805.jpg
  • CONTACT KASH
    7834310805.jpg
  • YAFTAL PAYAN, 31 July 2005..Bitha Bala Village, ISAF/Germany
    0672424310705.jpg
  • KABUL, 17 JULY 2005..A smashed car window displaying the picture of  Gen Ahmad Shah Massoud , known as the Lion of Panjshir for his success in fighting the Soviet, and the remainings of USA sticker. .In Afghanistan most of the car window are broken due to bad road conditions.
    1707050235.jpg
  • Afghanistan, 24 July 2005.American soldiers patrolling the streets of Kabul.
    2407051206.jpg
  • 7806310805.jpg
  • Puglia, pilots of the italian Coast Guard fly over souther Italy on board of their helicopter.
    kash120506009.jpg
  • Puglia, Italy. The Pilot of the Italian Coast Guard gives a brief to a TV cameramen before bording into th Helicopter
    kash120506005.jpg
  • Puglia, pilots of the italian Coast Guard fly over souther Italy on board of their helicopter.
    kash120506032.jpg
  • Puglia, a pilot of the italian Coast Guard reading the map of  souther Italy.
    kash120506029.jpg
  • Puglia, pilots of the italian Coast Guard fly over souther Italy on board of their helicopter.
    kash120506095.jpg
  • 01 September 2005...The Kandahar-Kabul road has been completed in the recent years. Circa 500 Km of a long an fast lane of asphalt. ..In the picture armored vehicles travel towards Kandahar.
    8406010905.jpg
Next